La premessa alla base dell’obbligo di vaccinazione COVID e dei passaporti vaccinali era che, con la vaccinazione, si sarebbero protetti gli altri, in quanto si sarebbe evitata l’infezione e la diffusione della COVID-19.
All’inizio di ottobre 2022, durante un’audizione sulla COVID al Parlamento Europeo, il deputato olandese Rob Roos ha interrogato la presidente dei mercati internazionali sviluppati di Pfizer, Janine Small, per sapere se Pfizer avesse, prima del suo lancio, effettivamente testato e confermato che il suo vaccino a base di mRNA avrebbe impedito la trasmissione del virus.
La Small ha ammesso che Pfizer non aveva mai verificato se il suo prodotto avrebbe impedito la trasmissione perché “avevamo dovuto muoverci alla velocità della scienza per capire cosa stava succedendo sul mercato… e avevamo dovuto fare tutto ciò che era a rischio.”
Sappiamo da oltre due anni che quei ‘vaccini’ non erano mai stati testati per verificare l’interruzione della trasmissione virale. Nell’ottobre 2020, Peter Doshi, redattore associato del BMJ, aveva evidenziato che le prove non erano state concepite per rivelare se i vaccini avrebbero impedito la trasmissione. Eppure tutti, nel governo e nei media, avevano insistito che avrebbero fatto proprio questo.
Non si è mai trattato di scienza o di proteggere gli altri. Bisognava seguire una narrativa studiata per far arrivare la tecnologia sperimentale dell’mRNA al maggior numero possibile di persone.
Il 9 febbraio 2021 avevo pubblicato un articolo che chiariva le definizioni mediche e legali di “vaccino.” Nell’articolo, avevo fatto notare che i vaccini a base di mRNA COVID-19 non soddisfano tali definizioni, in parte perché non prevengono l’infezione o la diffusione. In realtà, si tratta di terapie geniche sperimentali. Nel luglio dello stesso anno, il New York Times aveva pubblicato un pezzo su di me citando l’articolo del 9 febbraio [1]:
“L’articolo apparso online il 9 febbraio iniziava con una domanda apparentemente innocua sulla definizione legale dei vaccini. Poi, nelle 3.400 parole successive, dichiarava che i vaccini contro il coronavirus erano “una frode medica” e che queste iniezioni non prevenivano le infezioni, non fornivano l’immunità e non interrompevano la trasmissione della malattia.
Al contrario, l’articolo sosteneva che le iniezioni “alterano la vostra codifica genetica, trasformandovi in una fabbrica di proteine virali senza interruttore.”.Le sue affermazioni erano facilmente confutabili…”.
Pfizer si è mossa “alla velocità della scienza”
All’inizio di ottobre 2022, le mie affermazioni erano state ufficialmente confermate durante un’audizione sulla COVID al Parlamento europeo. Il deputato olandese Rob Roos aveva interrogato la presidente dei mercati internazionali sviluppati di Pfizer, Janine Small, chiedendo se Pfizer, prima del suo lancio, avesse effettivamente testato e confermato che il suo prodotto a base di mRNA avrebbe impedito la trasmissione virale.
Come aveva osservato Roos, l’intera premessa alla base dell’obbligo di vaccinazione COVID e dei passaporti vaccinali è che, con la vaccinazione, si proteggono gli altri, in quanto si previene l’infezione e la diffusione della COVID-19. La Small aveva risposto:
“No. Avevamo dovuto muoverci alla velocità della scienza per capire cosa stava accadendo nel mercato… e avevamo dovuto fare tutto ciò che è a rischio” [2].
Secondo Roos, questo significa che il passaporto COVID era basato su una grande bugia. L’unico scopo del passaporto COVID era quello di costringere le persone a vaccinarsi. Roos ha aggiunto di aver trovato questo inganno “scioccante – persino criminale” [3].
Nel video qui sotto, il biologo e docente di infermieristica John Campbell, Ph.D., esamina questo enorme scandalo. Sottolinea che i funzionari del governo britannico avevano assicurato con enfasi al pubblico che tutto ciò che viene normalmente fatto negli studi clinici per un vaccino era stato fatto per i vaccini COVID. Ora ci viene detto che non era così.
La domanda è: perché? Secondo la Small, questi studi di base non erano stati fatti perché “[i ricercatori] dovevano muoversi alla velocità della scienza.” Ma cosa significa? Come ha osservato Campbell, queste sono “solo parole senza senso.” È una completa assurdità.
Inoltre, cosa significa “fare tutto ciò che è a rischio”? Campbell ammette di non avere idea di cosa significhi. Nemmeno io lo so, ma se dovessi azzardare un’ipotesi, direi che significa che hanno consapevolmente saltato alcuni test pur conoscendo i rischi connessi.
Il governo e i media hanno mentito spudoratamente
Negli ultimi tre anni, i media mainstream hanno continuato a mentire sul fatto che il vaccino COVID avrebbe prevenuto l’infezione e la trasmissione, dicendoci che chiunque non si fosse sottoposto all’iniezione era, nella migliore delle ipotesi, un egoista e, nella peggiore, un potenziale assassino in libertà. Chiunque si fosse rifiutato rappresentava una grave minaccia biomedica per la società, da cui la necessità di usare la mano pesante.
Ahimè, era tutto falso fin dall’inizio. La parte frustrante è che sappiamo da oltre due anni che quelle iniezioni non erano mai state testate per l’interruzione della trasmissione, eppure tutti i governi e i media hanno sempre insistito del contrario.
Nell’ottobre 2020, Peter Doshi, redattore associato del BMJ, aveva evidenziato il fatto che gli studi non erano stati concepiti per rivelare se i vaccini avrebbero impedito la trasmissione, cosa fondamentale se si vuole porre fine ad una pandemia. Aveva scritto [4]:
“Nessuno degli studi attualmente in corso è stato progettato per rilevare una riduzione di qualsiasi esito grave, come i ricoveri ospedalieri, il ricorso a cure intensive o i decessi. Né i vaccini sono studiati per determinare se possono interrompere la trasmissione del virus.”
Quindi, al più tardi nell’ottobre 2020, era già chiaro che non erano stati condotti studi per determinare se questi ‘vaccini’ impedissero effettivamente la trasmissione, un prerequisito per poter dire che, assumendolo, si salverà la vita di altre persone.
A quel punto, anche Moderna aveva ammesso di non aver testato la capacità del suo prodotto di prevenire l’infezione. Tal Zaks, Capo della Direzione Sanitaria di Moderna, aveva dichiarato che per questo tipo di sperimentazione bisognerebbe sottoporre i volontari a test bisettimanali per lunghi periodi di tempo, una strategia che aveva definito “insostenibile dal punto di vista operativo” [5].
Quindi, né Pfizer né Moderna avevano la minima idea se i loro ‘vaccini’ COVID avrebbero impedito la trasmissione o la diffusione, dato che questo non era mai stato testato, eppure, con l’aiuto di funzionari governativi e dei media, avevano indotto il pubblico a credere che lo avrebbero fatto. Di seguito è riportato solo un esempio in cui Pfizer aveva chiaramente offuscato la verità [6]. Se fermare la trasmissione era la loro “massima priorità,” perché non avevano testato e confermato che il loro vaccino realizzava questa priorità?