Con un po’ di ritardo riprendo i “Batman classici”, seconda parte della trilogia. Dopo la prima serie, molto calda dal punto di vista politico e sociale, nel 1949 si ripresenta una nuova serie, riadattata a un momento relativamente più calmo della storia rispetto all’edizione del ’43. Questa seconda serie sembra essere una transizione tra la prima e la terza dei “tre classici”, ma é anche legata con i tempi attuali che stiamo vivendo.
Il nome vero della serie è “Batman and Robin”, come la precedente anche questa è una serie cinematografica di 15 episodi, ciascuna puntata dura più o meno come gli episodi della precedente serie. Diretto da Spencer G. Bennet e prodotto da Sam Katzman, già noto per vari film Western e una serie di 15 episodi su “Superman”. Katzman ha nel suo curriculum circa 240 film tra il 1933 e il 1972. La nuova edizione venne distribuita dalla Columbia Pictures e la colonna sonora é stata curata da Mischa Bakaleinikoff. La trama si concentra sulla lotta dell’eroe contro il malvagio “The Wizard” [lo stregone o il mago], un personaggio oscuro e misterioso.
La serie ebbe alcuni problemi legati alla scarsa qualità dei materiali e dei costumi, per esempio l’abbigliamento del “Dynamic Duo” era fabbricato con un tessuto pesante. Il cappuccio di Batman era fatto male, spesso si spostava durante le riprese e in alcune scene si riesce persino a vedere l’errore. La mantella era un po’ troppo lunga per permettere agilità al personaggio, il quale fisicamente era abbastanza alto e ben messo. Anche il costume di Robin aveva i propri ostacoli e venne modificato durante le riprese.
Come per l’abbigliamento, il budget per l’auto fu ristretto. Come vettura si utilizzò una bellissima Mercury Convertible, non ancora attrezzata come la Batmobile degli anni ’60 e non ancora “battezzata” con quel nome, resta comunque una macchina bellissima dell’epoca. Tuttavia, era una vettura troppo pesante e nelle curve diventava faticosa da manovrare. Secondo una dichiarazione di Johnny Duncan dovettero usarne circa sei durante le riprese. La sua mole non era indicata per le azioni e inseguimenti veloci, più o meno come per la bellissima Ford Gran Torino in “Starsky and Hutch”. Esteticamente entrambe belle automobili ma poco funzionali per l’uso dei supereroi o per i due famosi poliziotti. La Batmobile, in comune con la precedente, serviva per poter far cambiare gli abiti alla coppia, tettuccio su significava che i due eroi erano operativi, tettuccio giù che il miliardario era a spasso. Lo stesso Bruce qualche volta la guidava l’auto da sé senza l’intervento di Alfred.
In Batman and Robin i due protagonisti sono Robert Lowery (Batman) e Johnny Duncan (Robin). Il Batman del 1949 ha una bella presenza fisica, considerato più possente rispetto al suo predecessore, l’attore portò il personaggio a far combaciare le idee fantasiose della critica dell’epoca. Io penso però che Lewis Wilson non era affatto un brutto uomo, neppure meno possente, entrambi erano più o meno alti tra 188 e 186 cm, secondo me era attraente anche lui, insieme al bellissimo giovane Douglas Croft.
Duncan fisicamente aveva una corporatura più robusta rispetto a Croft, anche perché era più grande d’età, probabilmente più maturo o più sviluppato fisicamente. In effetti Johnny aveva 26 anni quando interpretò il “Boy Wonder”, mentre Douglas ne aveva 17. In realtà, tra i due c’erano soltanto tre anni di differenza d’età, però è importante evidenziare che il primo impersonò un adolescente essendo anche lui adolescente, mentre il secondo recitò tale ruolo già da un uomo adulto, nonostante fosse comunque giovane ma non più un ragazzo. Per “ragazzo” di fatto intendo chiaramente un adolescente, purtroppo nei nostri tempi ci sono molte persone che chiamano “ragazzo” uomini (o donne) di 35 o 40 anni, è imbarazzante. Sfortunatamente non si trovano fotografie di Douglas Croft da adulto.
Batman – Bruce Wayne
Robert Lowery Hanks, in seguito solo Robert Lowery, nacque a Kansas City, nel 1913, il suo curriculum artistico è abbastanza lungo poiché ha lavorato sia nel cinema che in televisione. Ha partecipato in numerosi film Western, molto di moda in quei anni. Fu invitato anche in un episodio di “The Adventures of Superman” insieme a George Reeves e in altre serie note come “Perry Mason”, “Maverick” e altre ancora, insieme ad attori famosi. Nonostante la sua lunga esperienza artistica Robert ci lasciò presto per causa di un infarto a soli 58 anni, nella sua abitazione di Los Angeles alla fine del 1971.
Robin – Dick Grayson
John Bowman Duncan, noto come Johnny Duncan, nato nel Missouri, ebbe una carriera che si può definire poliedrica. È stato anche cantante del genere Country abbastanza noto negli Stati Uniti, ed è deceduto nel 2016 a 92 anni.
Vicki Vale
Anche nel ’49 c’è soltanto un’attrice donna, Betty Jane Bierce, conosciuta con il suo nome d’arte Jane “Poni” Adams. Qui recita la parte di Vicki Vale, una fotografa che lavora presso un giornale della città. Una bellissima attrice che come altre bellezze contemporanee lavorò anche come modella. Nota per aver interpretato il ruolo di Nina in “House of Dracula”, partecipò anche con un altro supereroe, “Superman”, nella prima serie televisiva del 1959, in “Tarzan’s Magic Fountain” del 1949 e altri film. Adams morì in tarda età a 95 anni, a Bellingham nello Stato di Washington nel 2014.
The Wizard
Il protagonista cattivo é l’attore Leonard Penn che interpreta sia The Wizard sia Carter, l’assistente del Professor Hammil, questo dettaglio però si scoprirà soltanto alla fine dei capitoli. Il criminale, anche egli incappucciato, è in possesso di un’apparecchiatura con la quale può controllare le macchine, camion, treni, sommergibili e qualsiasi altro apparecchio, da remoto direttamente dal suo nascondiglio. Questo naturalmente lo rende molto potente e altrettanto pericoloso. È anche in grado di tele trasportare in qualche modo la sua immagine da un luogo a un altro o diventare invisibile, anche se questo potere ha un tempo limitato.
Aprendo una piccola parentesi, i poteri di questo malvagio personaggio di fantasia mi hanno anche fatto pensare all’attualitá dei giorni nostri. Controllare delle macchine da remoto oggi é una cosa molto semplice con tutte le nostre tecnologie wireless e i nostri dispositivi “smart”. Poco tempo fa ho letto in un giornale un articolo che trattava il tema del controllo delle macchine elettriche della famiglia reale del Regno Unito, insinuando la possibilità che malintenzionati potrebbero controllarle da remoto. Pubblicato nel giornale The Sun del 5 ottobre 2024, ma anche in altri quotidiani nazionali:
“Cyber Warning. Urgent royal safety warning as King Charles and family’s electric cars are at risk of being hacked by terrorists”
“Hackers might even be able to take control of the wheel remotely when Royals are driving“
https://www.thesun.co.uk/royals/30886529/royals-electric-cars-hackers-warning/
Cioè:
“Avviso informatico. Urgente avviso di sicurezza reale poiché le auto elettriche di re Charles e della sua famiglia rischiano di essere hackerate da terroristi.”
“Gli hackers potrebbero persino essere in grado di assumere il controllo del volante da remoto mentre i reali sono alla guida.”
Sembra che il complottismo e la fantasia mi perseguitino spesso, probabilmente avrò anch’io la testa piena di pipistrelli. Ma quale strana coincidenza che i reali della Gran Bretagna siano preoccupati per la loro incolumità, per possibili attacchi da remoto per le loro auto elettriche. Analizzando piú a fondo, i buffoni attuali al potere che ci vorrebbero come loro marionette alla “Wizard”, sono davvero dei consapevoli criminali? Oppure, vista la loro età magari hanno soltanto visto troppi film come questi e sono rimasti con la voglia di diventare anch’essi dei “protagonisti” e che, essendo ricchi e sfondati in tutti i sensi, sono già annoiati di tutti i loro miliardi. In questo momento mi vengono in mente solo alcuni dei vari nomi che circolano da diversi anni come “Memo Cancelli”, “Zorros”, “Eat Tze Buggs” e altri compagni di merende tossiche che sembrerebbero usciti da Batman and Robin o affini, però in maniera frustrata per non essere amati come lo sono stati, e sono ancora, tanti supereroi della fantasia. Chiudo la parentesi, continuiamo con gli attori della serie.
Professor Hammil
Interpretato da William “Bill” Fawcett, attore del Minnesota classe 1894 che spesso interpretava personaggi brontoloni e scontrosi, in Batman and Robin non è diverso. Come altri suoi colleghi dell’epoca egli partecipò in svariati film Western. Il Professor Hammil era un ricercatore disabile, che per diversi motivi mi ricorda i tempi contemporanei, anche se lui almeno usava la sua intelligenza per scopi positivi. Con delle apparecchiature sofisticate riusciva a rigenerare la propria energia e forma fisica. Lo faceva di nascosto nel suo laboratorio personale nella sua villa, usava una specie di sedia che in apparenza ricorda più una classica sedia elettrica usata per la pena di morte.
Alfred Pennyworth
Il fedele maggiordomo é interpretato da Eric Wilton che nacque a Londra nel 1882. Alto, snello, dall’aspetto distinto e con caratteristiche simili al precedente fedele assistente di Bruce, William Austin, l’Alfred del 1943. I produttori volevano un personaggio dall’aspetto simile e Wilton combaciava con questa descrizione. Eric iniziò la sua carriera artistica a 47 anni, non più giovane tuttavia partecipò in circa duecento film; coincidenza fu che ebbe diversi ruoli come maggiordomo e continuò la sua carriera fino al raggiungimento dei suoi 75 anni. Morì nel 1957 a Los Angeles, USA.
Nuovi personaggi in riassunto
In questa serie vengono aggiunti alcuni nuovi personaggi che diventeranno nel tempo figure fisse come: Commissioner Jim Gordon, interpretato da Lyle Talbot e diversi poliziotti e antagonisti che girano intorno al criminale principale. Gli avversari che troviamo sono Nolan, Evans, Earl, Jason, Ives, tra i principali malviventi e rispettivamente interpretati da Don C. Harvey, Greg McClure, House Peters, Jim Diehl, Rusty Westcoatt.
Un altro dettaglio che si collegherà nei successivi Batman, compresi quelli attuali è il “Bat Signal” riflesso nel cielo di Gotham City, il segnale per chiamare Batman direttamente dall’ufficio del Commissioner Gordon, tramite un apparecchio che egli possedeva.
Anche in questa serie molto spesso il “Dynamic Duo” si trovò in mezzo a risse e cazzotti contro criminali e complici, a volte dovevano combattere anche contro il loro stesso abbigliamento, che si attorcigliava o ingarbugliava su di loro mentre erano in azione. Una curiosità che mi viene in mente é che durante una delle puntate si vede Robin togliersi gli stivaletti per attirare l’attenzione dei delinquenti e a un certo punto, si mette a correre a piedi scalzi insieme a Batman.
Ho molto materiale riguardante i Batman classici però erano molti anni che non toccavo più il tema, mi risulta difficile poter riassumere e ricordare tutto anche se cerco di stringere, ci sarebbe da parlare per molto tempo toccando vari temi, compresi la politica, sociale e, come abbiamo visto, un legame anche con l’attualità. Per esempio: Lowery A. Woodall, un ricercatore di filosofia americano che ha scritto una tesi di ricerca nel 2010 sulla questione razziale dei supereroi, trattò anche Batman, soprattutto i classici tre trattati in questa serie di articoli.
In questo momento stiamo attraversando tempi difficili dal punto di vista politico-internazionale. Non volendo gettare ulteriore benzina sul fuoco, vedendo chi e quali paesi sono i tristi protagonisti dei problemi attuali mondiali (includendo anche il nostro), mi limiterò soltanto ad accennare alcuni aspetti senza esaminarli in dettaglio. Purtroppo l’essere umano è un attaccabrighe instancabile, qualunque sia la sua etnia, religione, lingua, provenienza ecc., nessun colore si salva. Chi pensa che solo i bianchi abbiano avuto torto nella storia e il resto sia sempre stata brava gente, secondo me sbaglia di grosso. Come abbiamo visto, la versione di Batman del ’43 aveva il suo lato politico perché c’era una guerra in corso, nel nostro caso Giappone-USA. Allo stesso modo i film servivano anche per incoraggiare i giovani ad arruolarsi per andare combattere al fronte. Woodall spiega che, dal punto di vista razziale, molti giovani afroamericani si sentivano di avere qualcosa in comune con Batman, coincidenza l’eroe vestiva di nero e nella versione interpretata da Michael Keaton del 1989 si dipingeva pure di nero alcune parti del volto.
Nonostante Bruce Wayne fosse un miliardario, gli scrittori volevano che la storia del nuovo eroe riflettesse la cattiva società nella quale vivevano. Wayne aveva ereditato tutta la sua enorme ricchezza dalla famiglia, della quale non si sa molto ma di certo i soldi erano tanti e probabilmente arrivavano anche da altri avi di generazioni precedenti. I genitori di Bruce erano giovani quando sono stati uccisi, questo porterebbe a pensare che la loro situazione finanziaria si era formata molto tempo prima della loro stessa nascita. L’erede Bruce Wayne ha sicuramente subito un forte trauma da questo assassinio a cui ha assistito in prima persona. Non si dará pace per gran parte della sua giovane vita a pensare come vendicare quelle morti e come combattere in generale criminalità che regnava a Gotham City, che é una copia stilizzata di una metropoli statunitense come New York o Chicago di quei tempi. Possiamo dire che il giovane rampollo aveva un po’ di disturbi mentali, per fortuna usò la sua ricchezza per fare del bene, non di certo paragonabile agli attuali miliardari che si spacciano per filantropi, termine che va molto di moda ai giorni nostri.
Wayne successivamente accolse il giovane Dick Grayson e gli diede istruzione, vitto e alloggio, in contrapposizione coi nostri tempi moderni in cui è difficile credere che esistano ricchi che possano fare del bene senza aspettarsi niente in cambio, senza arricchirsi ulteriormente oppure senza volere i riflettori su di loro per vantarsi della loro presunta generosità.
Conosco per lavoro diverse persone ricche, forse non miliardari come “Memo Cancelli” però di sicuro con sontuosi status, che in silenzio hanno fatto e fanno molte opere positive senza doverle sbandierare a destra e a sinistra, senza essere considerati i classici capitalisti egoisti. Per fortuna esistono persone ricche che fanno del bene ai meno fortunati, che si occupano del sociale senza nessun vanto, con cuore e umiltà. È chiaro che il mondo pullula anche di quelli che sono dei gran figli di…, come del resto ci sono anche in tutte le classi sociali indifferentemente dal conto in banca. Penso che se non conosciamo come certi miliardari si siano arricchiti non possiamo permetterci di giudicarli. Chi rosica per i miliardi di altri, senza conoscere come sia stato creato tale patrimonio, credo che gli rosichi più che altro il fegato per l’invidia. Batman, faceva colpo in certe minoranze etniche dei tempi, i ragazzi si sentivano vicini al personaggio proprio perché anche Bruce si considerava diverso da altri suoi coetanei e aveva tutto quello che i giovani desideravano a livello materiale. Siamo comunque nel 1949, all’epoca non molti potevano permettersi una TV in casa, non esisteva internet, social e mezzi veloci di comunicazione, le strisce dei quotidiani o fumetti, il cinema o radio erano gli unici mezzi con cui questi personaggi sono stati scoperti e seguiti dai giovani.
Batman é tra le prime serie che mostra problemi psicologici o traumatici dei personaggi. Tra gli anni ’30 e gli anni ’60 molti studi di psichiatria e psicologia ispirarono trame cinematografiche, posso citare uno tra i più famosi, “Psycho”, del 1960, di Alfred Hitchcock, ma non è l’unico. Svariati capolavori cinematografici esistono nell’archivio Hollywoodiano su quei temi. Nonostante i problemi psichiatrici e il patrimonio di sconosciuta provenienza, comunque vogliamo bene al nostro Bruce miliardario e alla sua seconda vita come eroe. Con tutto ciò, credo che non possiamo negare che anche lui sia un caso da studiare dal punto di vista patologico, però sono grata che non sia diventato un Norman Bates.
Concludendo la nostra seconda parte della trilogia, Batman and Robin la serie del 1949 finisce, come ovviamente doveva succedere che The Wizard viene catturato….
Batman si trova nell’ufficio del Commissioner Gordon, insieme a Vicki Vale e Robin, dalla finestra si vede calare una pistola che punta verso la stanza, Vicki avendo la macchina fotografica in mano riesce a scattare una foto, Commissioner Gordon la invita a portare a sviluppare il rullino perché forse si potrà vedere chi è il malvagio misterioso, così, dopo un po’, dallo scatto effettuato avendo usato dei filtri specifici si riesce finalmente a scoprire il volto dell’uomo invisibile: Carter, nella sua maschera di The Wizard. Batman e Robin corrono verso la villa del Professor Hammil, dove sotto minaccia di Carter, egli cerca di confessare qualcosa di cui non è responsabile, Batman e Robin non abboccano e arrestano Carter, tutta la verità viene fuori.
Ritrovandosi nuovamente presso la sede del Commissioner Gordon, Vicki invita Batman a cena insieme a Bruce Wayne, sospettando che Batman fosse Wayne, ma il suo indizio svanisce quando squilla il telefono nell’ufficio…lei si trova a parlare con Bruce davanti a Batman, dove lui le comunica che non potrà partecipare all’appuntamento perché dovrà andare via per affari, naturalmente tutto era stato registrato in un grammofono con la complicità del fedele Alfred.