Ho cercato qualcosa di intelligente da scrivere per introdurre, quasi spiegare, questo titolo così apparentemente di rottura ma, confesso, non ci sono riuscito, è talmente patente per conto suo che posso solo permettermi di aggiungere due parole: come dice la Caitlin, sono tutti uguali e mi domando se sarete d’accordo con me sul fatto che quanto si riferisce a Trump ed ai presidenti americani si applichi esattamente, sia pure in campi diversi, a più o meno tutti i politici di tutti i paesi, non ultimo il nostro. O no?
Caitlin Johnstone – substack.com – 2 giugno 2023
Stiamo già assistendo a migliaia di ridicole sceneggiate sulla seconda campagna presidenziale di Trump, che affermano sia diventato ancora più estremista e fascista di quando era presidente, in quella che è una ripetizione della narrativa “Trump è un secondo Hitler” che ha dominato il discorso politico statunitense durante la sua prima campagna.
Un articolo del Washington Post intitolato “The deepening radicalization of Donald J. Trump” afferma che “Trump sta delineando i contorni di un secondo mandato potenzialmente più pericoloso e caotico del primo“, citando un professore della New York University che afferma: “Quando i leader autoritari perdono la carica, tornano qualcosa come dieci volte peggio – non diventano mai meno estremi, diventano sempre più estremi“.
Ma quando si esaminano le prove degli autori che Trump sta diventando più pericoloso e malvagio, non c’è nulla che riguardi l’assassinio di leader stranieri, le sanzioni per la fame, la guerra fredda, le campagne di bombardamenti di massa o il veto di Trump sullo Yemen, o qualsiasi altro orrore che ha scatenato sul mondo come comandante in capo dal 2017 al 2020. L’articolo parla invece dei suoi atteggiamenti nei confronti dei disordini del 6 gennaio al Capitol Building e dei suoi commenti sulle donne, del tipo “prendile per la figa”.
Trump ha intensificato le aggressioni da guerra fredda contro la Russia, ha contribuito ad avviare gli Stati Uniti verso una guerra con la Cina, ha ucciso decine di migliaia di venezuelani con sanzioni da fame, ha posto il veto ai tentativi di salvare lo Yemen dal genocidio sostenuto dagli Stati Uniti, ha assassinato il principale comandante militare iraniano, ha lavorato per fomentare la guerra civile in Iran usando sanzioni da fame e operazioni della CIA con l’obiettivo dichiarato di effettuare un cambio di regime, ha occupato i giacimenti petroliferi siriani con l’obiettivo di impedire la ricostruzione della Siria, ha lanciato ripetuti attacchi aerei contro il governo siriano, ha aumentato notevolmente il numero di truppe in Medio Oriente e altrove, ha aumentato notevolmente il numero di bombe sganciate giornalmente rispetto all’amministrazione precedente, uccidendo un numero record di civili, e ha ridotto la responsabilità in capo ai militari per questi attacchi aerei. Ha anche imprigionato Julian Assange per aver denunciato i crimini di guerra degli Stati Uniti, intensificando la guerra dell’impero contro il giornalismo [libero, N.d.T.].
Tutte azioni perfettamente in linea sia con quelle dei suoi predecessori che del suo successore.
Donald Trump ha passato quattro anni a dimostrare a tutti che era malvagio non perché simile a Hitler, ma perché simile a Obama (evidenziato dal traduttore). Non è stato terribile perché diverso dagli altri presidenti, ma perché è stato uguale agli altri presidenti.
La minuscola dose di violenza che si è verificata negli Stati Uniti a causa di Trump è stata microscopica rispetto alla morte e alla distruzione che ha inflitto al mondo fuori dai confini della nazione. Ma la visione del mondo mainstream non può riconoscere queste azioni, perché la visione del mondo mainstream è progettata per sostenere e facilitare queste azioni.
Sì, Trump è malvagio. Sì, dovreste allarmarvi per l’esistenza di mostri come lui. Ma non perché sia un’aberrazione unica e una deviazione dallo status quo del governo statunitense; piuttosto, dovreste allarmarvi perché esemplifica e rafforza perfettamente lo status quo del governo statunitense (evidenziato dal traduttore).
Le cose negative che riguardano Trump nello specifico sono minuzie rispetto a quelle che riguardano l’impero statunitense in generale, non per una percentuale, ma per molti ordini di grandezza. Le malefatte dell’impero sono esponenzialmente più significative di qualsiasi persona sieda alla scrivania della Stanza Ovale.
È questo che dovrebbe spaventare la gente. Non per il fatto che la scrivania dell’ufficio imperiale possa essere occupata da un odioso idiota per quattro anni, ma per l’impero stesso. È lì che si trovano i veri orrori. Sono solo invisibili alla visione del mondo mainstream. Per disegno.
La presidenza degli Stati Uniti può essere ricoperta solo da mostri imperialisti. Questo è l’unico tipo di persona che riesce a superare gli “esami di abilitazione” per diventare presidente del governo più potente e distruttivo del mondo, che funge da fulcro di un impero che si estende su tutto il globo e che è alimentato dal sangue umano.
A volte, quando dico agli australiani che sono stati indottrinati dai media imperiali follemente propagandistici della nostra nazione cosa faccio per vivere, mi dicono: “Oh, sarebbe terribile se Trump vincesse le elezioni!“. Io dico loro: “Sì, lo sarà! E sarà terribile anche se lo farà qualcun altro!”